GEOLOGIA PRATICA NELLA SCUOLA

di Monica Chiozzi e Luca Fornasari (5P – Liceo Scientifico Roiti di Ferrara – anno 2021)

Aree tematiche di riferimento: scienze della terra
Stato attuale del progetto: in essere

A seguito della pandemia di Covid-19 molte attività didattiche si sono fermate, comprese quelle del liceo Roiti ma noi siamo qui per riportarvi una delle più interessanti legata proprio al mondo della geologia, si tratta di una visita guidata sui Colli Euganei. 

L’iniziativa nasce dal professor Gian Andrea Pagnoni, il quale tenta da sempre di portare le sue classi di terza superiore ad eseguire questa escursione naturalistica, che a causa della pandemia non è più possibile fare da un paio di anni. Il professore ritiene questa sia un’iniziativa che permette agli studenti di toccare con mano le rocce studiate a scuola, coinvolgendoli e rendendoli maggiormente partecipi. Egli afferma che la geologia permette un approccio meno teorico rispetto ad altre branche della scienza come la biologia e la chimica, proprio per questo motivo propone anche altre attività quali video tutorial sulla struttura dei minerali e lo studio del pericolo sismico della città di Ferrara con tante visite guidate. Ora vi parleremo della nostra esperienza.

Come si sono formati i colli Euganei?

Questi rilievi sono nati circa 35 milioni di anni fa, da una serie di eruzioni sottomarine caratterizzate da colate di lave molto fluide che si riversarono sul fondo marino in modo tabulare. Dopo un periodo di quiete di qualche milione di anni è ripresa l’attività vulcanica con l’emissione di vari tipi di lave, concluse circa 10 milioni di anni fa con l’emersione dei rilievi maggiori. Successivamente i processi erosivi, dovuti agli agenti atmosferici, hanno agito selettivamente sui vari tipi di rocce, agendo più intensamente su quelle più tenere, come i tufi e le rocce sedimentarie, e mettendo in risalto quelle più resistenti ovvero quelle vulcaniche.

Il nostro percorso

Ammonitico rosso (sinistra)
Marna Euganea (destra)

Dopo le informazioni base, inizia la vera uscita didattica. L’intera classe ha raggiunto i colli in pullman, prima di scendere e addentrarsi nella natura iniziando un lavoro di estrazione e analisi delle rocce presenti nei diversi punti in cui la classe si è fermata. Insieme ai professori siamo saliti sul monte Resino, nella località di Fontanafredda e camminando lungo i vari sentieri del parco abbiamo potuto osservare rocce estremamente diverse e interessanti, come l’Ammonitico rosso. Conosciuto anche come calcare marnoso è databile a circa 160-140 milioni di anni fa e la sua formazione è avvenuta sul vecchio fondale oceanico a 500 metri di profondità e a bassa energia. Esso è composto da gusci di ammoniti (da qui il nome ammonitico rosso) ed è quindi un calcare organogeno e in parte clastico nodulare con ossidi di ferro che conferiscono alla roccia la tipica colorazione rossastra.

Scaglia rossa (sinistra)
Biancone (destra)

L’esplorazione sul Resino è proseguita verso una maestosa parete di Biancone, conosciuto anche come calcare micritico e formatosi tra i 135 e i 90 milioni di anni fa, nel Cretaceo inferiore a causa dell’abbassamento del fondale oceanico (da 500 a 1000 metri) dove ora troviamo delle rocce imponenti. A differenza dell’ammonitico rosso, il biancone è scarso di ossigeno quindi non presenta ossido di ferro e il contenuto organico presente nel fondale rimane nel sedimento dandogli una colorazione grigiastra, grazie al carbonio in forma inorganica. 

Trachite (sinistra)
Riolite (centro)
Latite (destra)

Il paesaggio rilassante ha dato modo a noi alunni e ai professori presenti di fuggire dalla quotidianità passeggiando tra i sentieri e visitando molti altri luoghi come la suggestiva Forca del Diavolo (seconda nostra tappa), Calto Contea e successivamente Rocca Pendice in località Sasso delle Grotte. Il lavoro di analisi è quindi proseguito con l’identificazione della Scaglia rossa appartenente al tardo Cretaceo, di diversi tipi di Marne euganee molto interessanti per la loro composizione particolare (50% di carbonato di calcio e 50% argilla), il Basalto roccia magmatica derivante da magma femico e le piccole rocce magmatiche sialiche Trachite, Riolite e Latite.

Il punto di vista degli studenti

Gli studenti si sono dimostrati molto entusiasti della attività scolastica, principalmente per il fatto di poter toccare con mano ciò che si è studiato (che senza un’applicazione pratica non si sarebbe potuto comprendere a pieno), ma soprattutto per il fatto di poter scavare per cercare le rocce e i minerali che, una volta trovate ed identificate, potevano essere tenute e portate a casa come ricordo di una giornata divertente e istruttiva. Alcuni studenti, seppure inizialmente non fossero interessati all’argomento, hanno apprezzato moltissimo l’esperienza sia per il tipo di attività fatta sia per il fatto di potersi calare nel ruolo del geologo ma soprattutto per l’esperienza in sè all’aria aperta, il contatto diretto con la natura, la camminata ed in generale la possibilità di poter fare una visita didattica totalmente diversa dal solito. Inoltre la passione del professor Pagnoni è stata avvertita in modo chiaro da tutti noi studenti e ciò ha permesso di coinvolgere ogni persona, rafforzando il legame fra tutti noi e consentendoci di imparare con più leggerezza.

Abbiamo raccolto anche la testimonianza del dott. Matteo Pecorari, ex studente del liceo A.Roiti ora laureato al dipartimento di geologia dell’università di Ferrara, da sempre un grande appassionato di rocce e minerali. Ascoltando le sue parole e la sua storia ci siamo potuti immergere maggiormente nella geologia, da lui definita una scienza inesatta e interessante anche per questo motivo. Ha affermato che “la disciplina permette di affrontare aspetti sottovalutati e poco conosciuti di questa branca particolare della scienza che necessita, per essere compresa al meglio, dell’aspetto pratico a differenza di altre materie”. Siamo rimasti affascinati dalle sue parole e soddisfatti di scoprire che le attività come quelle da noi svolte ed esposte siano fondamentali nel contesto scolastico per un apprendimento più efficace.

Ringraziamenti 

Si ringrazia caldamente il Professor Pagnoni per aver contribuito alla stesura dell’articolo ma soprattutto per aver trasmesso ai suoi alunni la sua passione travolgente e l’importanza degli aspetti pratici di alcune particolari discipline. Ringraziamo tutti gli studenti intervistati per la disponibilità e in particolare un ex studente del liceo, Matteo Pecorari che si è dimostrato entusiasta di rispondere alle domande raccontandoci la sua storia.  Ultimiamo ringraziando la Prof.ssa Ravaioli che ci ha seguiti durante tutto il progetto, esponendoci il suo punto di vista, dandoci nozioni e consigli importanti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *